Il 5 Febbraio in Italia viene celebrata la giornata contro lo Spreco Alimentare , una data importante ,per sensibilizzare e far riflettere i cittadini, su quanto cibo sprecato viene buttato tutti i giorni.
Lo spreco alimentare tema svolto dal Ministero dell’Ambiente nel 2014, con la collaborazione di enti che si occupano di sprechi alimentari, e secondo i dati ufficiali, lo spreco alimentare in Italia è arrivato a toccare 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno e purtroppo i dati tenderanno ad aumentare negli anni a venire.
Uno dei settori dove lo spreco alimentare è in forte aumento è quello della ristorazione, dove pietanze e resti di cibo lasciate dai clienti, vengono gettate nell’immondizia ,senza pensare alle conseguenze sociali, economiche ed ambientali.
Per sopperire a questi sprechi di cibo, in Italia è entrata in vigore la legge 166/16 ,mirata proprio a promuovere il contrario di spreco, con l’utilizzo di appositi contenitori alimentari idonei all’asporto del cibo ,le cosidette “doggy bag” che gli operatori del settore della ristorazione mettono a disposizione dei clienti.
Questa legge però non ha portato ancora grossi benefici, visto tanti italiani non hanno preso in considerazione questa opportunità di portarsi a casa gli avanzi del pranzo o cena consumata nei ristoranti o pizzerie.
Ma cosa frena gli italiani nel richiedere la doggy bag al ristorante?
Nel nostro paese ci sono ancora molti pregiudizi e pudori nel portarsi gli avanzi del cibo non consumato a casa, al contrario di altre nazioni come gli Stati Uniti ad esempio, dove questa pratica è una tradizione tramandata dagli anni 40′, o dalla Francia dove in alcuni casi dotarsi della doggy bag è un obbligo, arrivando alla Cina che considera non sprecare il cibo un esempio di galateo.
Sprechi Alimentari in italia dati:
Dati alla mano da un’ indagine Coldiretti dal tema sullo spreco alimentare, un italiano su tre (33%) si porta, a volte, a casa gli avanzi dal ristorante mentre il 18% lo fa solo raramente. Il 9% degli italiani non chiede la doggy bag perché è da poveracci e non è educato, invece il 5% perché si vergogna.
Un altro 28% dice di non lasciare alcun avanzo nel piatto quando cena o pranza fuori, una tendenza del passato tramandata dai nostri nonni, che riconosce il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo.
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